Scrivere un articolo, semplicità contro oscurità
Volete scrivere un articolo? Ci sono delle regole, come in tutte le cose del resto, queste però non impediscono o non limitano la creatività di chi lo scrive, anzi, dovrebbero servire per metterla in evidenza. Molti scrittori e giornalisti scrivono benissimo, ma quando si leggono i loro articoli o libri possiamo solamente dire che è un ottimo esercizio di penna.
E chi legge? Spesso chi legge non capisce un tubo! Per quale motivo? Quanto ha scritto è perfetto, ma non raggiunge le persone che non sono in grado di capire i concetti espressi. Ci sono moltissime parole per dire una stessa cosa, perchè utilizzare la più difficile?
Spesso lo si fa per dimostrare che sappiamo, che scriviamo e non siamo i soliti improvvisatori: siamo giornalisti, o scrittori, o così via… più spesso vogliamo far notare che siamo laureati, abbiamo studiato. Non siamo persone qualunque, ma alla fine cosa serve a chi legge?
Praticamente a nulla se non a dare un cattivo servizio. Vi siete mai chiesti chi sia il pubblico che legge? È una domanda importantissima. Il pubblico è chi dobbiamo soddisfare, non il nostro ego. La bravura non è misurata da quanti paroloni siamo in grado di infilare in una sola frase o dalla sua lunghezza.
Semplicità vs oscurità! (vs significa contro, in inglese). Chi scrive in modo semplice non è un ignorante, bensì ha studiato e sa come parlare alle persone, come scrivere. La semplicità non è ignoranza dell’italiano e della grammatica (lo sono gli errori grammaticali).
Per questa da sempre cerco di far passare questo messaggio: scrivete in modo semplice, evitando di avere un alto indice di oscurità nei vostri testi. Fa allontanare i lettori e non vi aiuta. L’argomento è davvero molto vasto e sarà trattato in una lezione del corso che sto preparando, sulla scrittura, nel quale spiegherò anche alcuni concetti basilari sul pubblico.
Vi aspetto!
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