Artista, scrivere

Il Metodo, il Talento e la Tecnica

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il metodo, il talento e la tecnica, racconto di marina galatioto

Il Metodo, il Talento e la Tecnica sono i tre ingredienti di base necessari a qualunque artista per creare delle opere. Ma quale è più importante? Serve avere talento infischiandosene della Tecnica e del Metodo? E un talentuoso può avere più successo di un artista quasi privo di talento, ma con una buona Tecnica?

Nel lontano 2007 ho scritto un racconto per un imprenditore che voleva creare un depliant pubblicitario della sua azienda in modo che le persone fossero portate a riflettere su suoi servizi. In questo racconto narravo le vicende di due ragazzi, uno dei quali diventa apprendista dei quattro Saggi della Collina.

Cosa c’entra il racconto con questo sito? Come dicevo nelle prime righe metodo, talento, tecnica e abilità sono gli ingredienti di base che un artista, sia esso scrittore, illustratore, scultore o quant’altro, deve saper dosare per sfornare, una dopo l’altra, opere artistiche.

Cosa si intende per opera artistica lo vedremo poi, in ogni caso un artista dosa gli ingredienti per ottenere ogni volta qualcosa di nuovo e brillante.

Vi riporto la parte iniziale del racconto, si intitola, come leggerete, L’Apprendista.

Nella valle degli Ig-norans c’era aria di aspettativa. Gruppetti di anziani confabulavano tra loro ai lati delle capanne o sugli angoli delle vie sterrate, cercando di indovinare chi sarebbe stato il prescelto.

I giovani, invece, si scrutavano nel tentativo di valutare chi tra tutti potesse essere un degno rivale. Per l’intera comunità era un momento difficile in cui le relazioni tra le persone perdevano il loro valore schiacciate da sentimenti meno nobili.

Ogni donna pregava che il prescelto fosse il proprio figlio, ogni padre desiderava poter andar fiero nel dire d’aver procreato l’eletto.

I giovani amici si allontanavano, ognuno troppo desideroso di essere il prescelto, non pensavano ad altro se non a emergere dal gruppo. Il distacco e la lacerazione dei legami lasciava una scia che durava per mesi, fino a quando il ragazzo eletto ne veniva informato.

Appena la scelta era compiuta veniva organizzata una grande festa. Si danzava e beveva per tutta la notte e al mattino il ragazzo partiva alla volta della Collina dei Sage dove avrebbe trascorso anni ad imparare le tecniche e i segreti del vivere dai quattro anziani sapienti.

Alla fine del suo apprendimento sarebbe tornato in valle e avrebbe guidato il suo popolo per i venticinque anni seguenti.

Continua a leggere la prima parte e la seconda, che per questioni di spazio non ho potuto mettere insieme nel mio blog:

marinagalatioto.com sezione Blog.

 

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About Marina Galatioto

Scrittrice, giornalista, blogger, ghost writer e sceneggiatrice, trovate il mio profilo completo in Linkedin.

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