Come scrivere per le feste, scrittura, scrivere

Festa della mamma: parole su un foglio di carta

festa della mamma

festa della mamma

Un figlio, mio figlio era il tema di concorso cui ho partecipato nel lontano 2001 in cui si doveva descrivere le sensazioni che si provavano a riguardo, l’ho ritrovata oggi, nelle pieghe del mio computer, questa pagina scritta che dedico, ovviamente, a mio figlio che ne è il protagonista e a tutte le mamme del mondo.

Lui ora ha più di diciassette anni e vive a Los Angeles dove studia e lavora nel campo della grafica pubblicitaria. Certo mi manca, ma era una grande opportunità. Questa lettera l’ho scritta dodici anni fa, anche se non mi fece vincere il concorso, è rimasta per noi.

Lo dedico a tutte le mamme anche se la nostra festa è ancora lontana!

Memorie, fitta rete di ricordi, un film a colori che scorre sotto lo sguardo attento del protagonista, per una volta io.

Immagini e pensieri all’apparenza distinti uniti, in verità, da un’unica presenza costante: la mia.

“Un punto di vista che filtra emozioni e dà loro un significato che è solo il mio.

Raccolgo le gambe sul divano e appoggio la testa all’indietro. Gli occhi li tengo chiusi per inseguire meglio le immagini della mente, i ricordi per nulla sbiaditi di quell’attimo di gloria, di orgoglio, d’ammirazione e amore.

…il tragitto in macchina verso l’ospedale, a quell’ora di notte, con le strade deserte. La consapevolezza che presto saresti nato. Era tutto pronto: la tua cameretta, il lettino, il nome che avevamo scelto per te…

La notte passò tranquilla come del resto la mattina e mi avevano anche servito il pranzo!

Ore trascorse a passeggiare in quei corridoi, a guardare quelle mamme sorridenti e il lungo carrello su cui le infermiere posavano quei piccoli, teneri esserini.

Ricordo tutto perfettamente, tranne il dolore, quello non l’ho registrato tra le memorie del mio passato.

…la mano di mio marito che teneva la mia, il suo sorriso d’incoraggiamento e la certezza che a breve avrei visto il mio bambino.

Poche ore e arrivasti, un fagottino rosa con tanti capelli scuri e gli occhi blu.

Un’esclamazione di gioia infinita mi uscì dalle labbra e ti guardai con gioia e amore. E quando ti posarono di fianco a me quasi non credevo a tanta meraviglia.

Piccolo e indifeso non chiedevi che amore.

Nella trama dei ricordi seguo ancora quel filo e sorrido per l’emozione dei tuoi primi passi, per il tuo primo compleanno, la tua prima parola.

…ora andrai all’asilo… poi a scuola, crescerai e ti sposerai. Non sarai più il mio bambino ma un adulto responsabile.

Eppure io non sarò mai sola, avrò sempre il film della tua vita a tenermi compagnia”.

 

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About Marina Galatioto

Scrittrice, giornalista, blogger, ghost writer e sceneggiatrice, trovate il mio profilo completo in Linkedin.

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