Artista

Alda Merini, poetessa del Novecento

Alda Merini

Alda Merini

Alda Merini è considerata una delle più grandi poetesse della scena culturale italiana del Novecento. Nacque a Milano il 21 marzo del 1931, il primo giorno di primavera. Una delle componenti che dicono abbia caratterizzato la sua vita è la follia, ma cos’è la follia?

Sapevate che molti artisti famosissimi e geni sono stati definiti folli? Ma per quale motivo se erano artisti di indubbio valore o dei veri geni? Molto spesso la diversità, l’anticonformismo e l’estro sono visti come pazzia.

Alda è stata internata in ospedali psichiatrici, un’esperienza durissima per chiunque, che la portò a distaccarsi dalla realtà. Perdere il contatto con il mondo reale è ciò di quanto peggiore ci possa essere. Questa donna, però, non si è mai data per vinta e ha cercato di vivere la pienezza della vita.

Si è sposata due volte, ha avuto quattro figlie e una ricchissima produzione letteraria, premiata più e più volte sia a livello nazionale che internazionale. Le sue poesie sono state utilizzate come parole di canzoni di Lucio Dalla, Milva e Roberto Vecchioni.

I suoi scritti furono molto influenzati dal suo essere e le sue esperienze nella vita. Temi ricorrenti delle sue poesie sono stati l’angoscia di non potersi salvare, la fede, le emozioni impetuose. Spesso le sue opere non erano scritte, ma dettate oralmente e quindi corte.

Una vasta produzione di aforismi, brevissimi testi, oltre cinquecento, ha caratterizzato la produzione della poetessa. Alda componeva di getto, a voce alta, lasciando ad altri la stesura. A volte l’ha fatto anche al telefono! Spesso era l’amore al centro dei suoi componimenti.

Secondo la Merini sono l’amore e la fantasia a dare alle persone la possibilità di volare e di essere felici. Una donna che ha vissuto intensamente. Alda ebbe i primo problemi da giovanissima. Aveva due figlie e fu internata a sua insaputa. Le sue parole, quando parlò dell’esperienza, non possono che far venire i brividi.

Alda, con le sue descrizioni, fece conoscere la situazione in cui vivevano quelli che erano definiti malati di mente. Violenze da parte di infermieri e medici erano all’ordine del giorno e venivano perpetrate da persone che si ritenevano normali.

La Merini ha sempre creduto che la malattia mentale non esistesse e ha utilizzato la sua poesia, il suo estro per esprimere ciò che sentiva: i suoi pensieri profondi, le sue ansie, i suoi convincimenti, la sua fede. Scrivere, spesso è terapeutico.

Se volte leggere qualcosa di questa grande donna potete acquistare “L’ altra verità. Diario di una diversa” in cui descrive gli orrori degli ospedali psichiatrici e dell’elettroshock.

Se poi anche voi pensate che queste pratiche siano assolutamente abominevoli potete sostenere e contattare il CCDU, associazione mondiale che si batte contro le violenze psichiatriche.

scritto da marinagalatioto.com

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About Marina Galatioto

Scrittrice, giornalista, blogger, ghost writer e sceneggiatrice, trovate il mio profilo completo in Linkedin.

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